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sabile degli atti commessi senza autorizzazione dal commesso o dall’agente, non per interesse del principale, ma per proprio tornaconto.

Se però non esistesse frode, ma solo negligenza per parte dell’agente, il quale avesse agito nell’interesse del principale, questi dovrebbe sopportare il danno.[1]

3. — Chi tirò chèques coll’intenzione che fossero pagati, e li consegnò ad un agente, sempre con quell’intenzione, è responsabile di fronte al possessore di buona fede che li ricevette in pagamento, anche quando gli effetti stessi siano venuti in mano di lui per frode dell’agente.[2]

Registrazione di trasferta. — 1. La Banca d’Inghilterra non è punto obbligata a registrare una trasferta di consolidato inscritto nei suoi libri, intestandolo ai nomi riuniti di una società e d’un privato.

Un mandamus (ordine) in tal senso può essere da essa non curato.[3]


Anticipazioni.

1. Se un banchiere, consenziente il coesecutore, fa ad un esecutore testamentario anticipazioni a scopi esecutorî, so-
pra garanzie fornitegli dall’eredita, è pienamente giustificato ove aumenti, dietro nuove garanzie, tali anticipazioni senza il consenso espresso del coesecutore, nè la posteriore opposizione di questi può togliere ad esso banchiere il diritto alla restituzione per parte dell’eredità delle somme così anticipate, colle spese ipotecarie.[4]

Accettazioni. — I banchieri di provincia, quando danno avviso ai loro agenti di Londra delle accettazioni di un cliente per il pagamento, hanno diritto di segnare a conto di questo cliente gli interessi delle somme cui ammontano le cambiali accettate, quantunque esse non siano state presentate al pagamento.[5]

Serie 3.a

(Società commerciali)


Commerciabilità delle azioni. — 1. Un titolo (azione di società) che sia legalmente negoziabile all’estero non lo è per ciò solo in Inghilterra, così da dare a chi in buona fede lo ha ricevuto in pagamento un diritto efficace contro il proprietario del titolo stesso al quale





  1. C. Lomer v. The Balkis Consolidated Co. Ltd. (J. Mathew and a special Jury 15 Aprile 1890). Journal, XI, 332 e sgg. Identiche conclusioni si erano avute nella causa Banking Co. v. Charvood Forest Railway Co. a cui la sentenza si richiama.
  2. C. Clutton and others v. Attenborough (House of Lords 11 Dicembre 1896). Journal, XVIII, 101 e sgg.
  3. C. Law Guarantee and Trust Society Ltd. and Hunter v. The Governor and Co. of the B. of E. (J. Mathew 14 Febbraio 1890). Il giudice, pur applicando la legge, deplora che esista una simile disposizione la quale può intralciare gli affari e ne invoca la correzione.
  4. C. Child and Co. v. Thorley (Court of Chaucery 13 Novembre 1880). Cfr. Law Report 1880, Journal, II, 144 e sgg.
  5. C. West England and South Wales District Bank v. Evans (High Court of Justice Exchequer Division 2 Marzo 1881). Journal, II, 397 e sgg. La sentenza si basa sopra il riconoscimento d’una consuetudine, risultata all’udienza dalla testimonianza di molti banchieri. La Corte però, nella motivazione, afferma di sancire a malincuore tale principio, tanto più che risulta dagli interrogatorî dei banchieri chiamati a deporre come sia abitudine di cortesia l’avvertire il cliente stesso, benchè non esista assolutamente alcun obbligo al riguardo.