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Allora in cor ti scese
80del tuo poeta il canto.
Com’cran pie le offese
sentisti, e il furor santo.
Ma in te venian precipiti
del tuo giudicio i di.
85Ed ei frcmea de’ vani
suoi carmi e di tue fata,
sui continenti estrani
canizie inesorata!
sin clic una pia memoria
90qua lo ritrasse ancor.
Rivide i patrii fiumi,
udí de’suoi la voce;
e dagli stanchi lumi
del pellegrin feroce
95forse un’ardente lacrima
cadde, agonia del cor.
Del cor, che afflitto e lasso
d’ira, d’amor, di carmi,
ad un funereo sasso
100chiese aver pace, e l’armi
piú non udir del despota,
che al trono ormai pensò.
Cosi, superba e sola
piramide in deserto,
105giacque; e l’ausonia aiuola
c’ha il suo tribun coperto,
dell’infedel suo Cesare
sotto al destrier tuonò.