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XXI

VOCI

Arcana interdum fert murmura cerulus aether
et mare purpureum.



A rallegrarmi l’ore
che passano veloci,
misteriose voci
mi scendono nel core;
5e sotto il vecchio saio
e’ tanto mi si affina,
che torna fresco e gaio,
com’acqua a le sue foci.
N’è vero, Azzarelina?
10Dicon le stelle: — Oh! guarda
come siam glauche e belle. —
Ed io rispondo: — O stelle,
la mia pupilla è tarda,
ma sempre vi ritrova
15nell’aria cilestrina,
dove nuotar vi giova,
lucenti navicelle. —
N’è vero, Azzarelina?