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e trae per l’aura azzurra
le fogliette di rosa a suo talento;
e nulla dice dell’eterno arcano.
Restiam sull’oceano
25della vita, o fanciulla:
e l’altro ambiguo flutto,
o dell’immenso Tutto,
o dell’immenso Nulla
violato non sia da vani carmi.
30Ché questo è meglio, parmi,
nell’etá che la Parca
filo a filo ci trae dall’aureo fuso.
Venir non mi recuso
con te dove si varca
35per quante acque la madre Iside serra.
Vedremo árbori e stelle
e navi e pugne
e fervidi uragani
ed isole e vulcani;
40ma poi ci accoglierá nelle sue belle
virginee braccia la titania Terra.
Ci poserem securi
pur con un verde ramoscello in fronte
di qua dall’Acheronte.
45Gli altri son regni oscuri,
che saran visti poi,
quando l’ultimo fil dal fuso d’oro
sará filato a noi.
Beata Fantasia, di ciò t’imploro.
50Non ti crucciar, se temo
qualche volta il tuo remo,
che va la notte e il giorno
battendo un flutto senza tempo tinto;
ond’io di lá ritorno
55col pallor d’un estinto.