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     Ai conosciuti numeri
50mentr’ella balza e guata,
della celletta in polvere
casca la ferrea grata.
Tentò fuggir, ma invano,
dal musicante arcano...
55e spicca un salto, e pallida
sul sen d’Isello è giá.
     — Monti — ei prorompe — e pelaghi
per te varcai, Lucia;
ma giorno e notte io, vedovo,
60piansi la vergin mia.
E il bianco fior, tremando,
sfogliai di quando in quando;
e a’ suoi giocondi oroscopi
oggi risposto egli ha.



     65Oh me felice! I principi
dicean: — Ci canta d’armi. —
E tu arridevi, o tenera
inspiratrice, ai carmi.
Sovente alla mia lode
70plause la dama e il prode,
ed io quei plausi, in tacito
premio, ti posi al piè.
Ma via di qua mi spiacquero
le piú leggiadre cose.
75D’astri ogni del fu povero,
nudo ogni april di rose.
Ed or nel tuo sorriso
racquisto il paradiso;
torno il piú vago arcangelo,
80ora che son con te.