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V
VEZZO
Vertet enim Fortuna rotam, non dura teruntur corpora: stant animi; lepidus neque visus abibit |
Quando l’aurora
nel ciel s’infiora,
e, tra le madide
frasche lucenti,
5dal gaio petto
d’ogni augelletto
la varia musica
si sparge ai venti;
poco a me cale
10chi scende o sale
per climaterico
quarto di luna;
poco a me conta
chi cala o monta
15per le carrucole
della Fortuna.