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Sotto quel vel sospiro
a’ giorni miei lontani;
fuor da quel velo io miro
25piagge ridenti e belle;
sui torbidi oceani
veggo spuntar le stelle,
veggo il mio porto alfin.
Simili a due viole
30in siepe occulta e bruna,
mentre l’aurora e il sole
io sognerò cantando,
tu, della curva luna
fisa nel raggio blando,
35mi parlerai d’amor.
E manderem, noi, corde
compagne in due liuti
cui la fuggevo! morde
ala di picciol vento,
40armonici saluti
ai fior del firmamento
e della terra ai fior.
Schiavi e regnanti insieme,
nei verecondi asili
45la nostra dolce speme
nasconderem: serena,
come i sereni aprili
che il lieto Amor rimena
in viso alla beltá!
50E sonerá confusa
la mia con la tua voce,
e a me sarai tu musa,
io sacerdote ed ara:
né il secolo feroce
55i nostri riti, o cara,
contaminar potrá.