s’appoggiò; le grondò larga una stilla
giú pel pallor del volto, e senza speme
tra le genti si vide; e allor l’acerba
coppa sentí d’aver vuotato intera. 360Sí! la vuotasti. Ma il divino Amico
ti vestí di coraggio, e del tuo lungo
patir l’offerta, festeggiando, accetta.
Sola e pensosa il cammin novo imprendi,
come chi parta da dilette cose 365per un lungo viaggio. Incontrerai
sterpi e tenebre e gel; ma non ti colga
scoramento né téma! In lontananza
s’apre una dolce, una serena plaga,
dove la pace i combattuti accoglie 370come una madre, e della vita il sogno
lene si solve in una santa luce.