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conquista e il dominio in queste Alpi, ed ha voluto contribuire ancóra nella scorsa primavera ai nobili sforzi del Comune per incrementarla e farla emergere in tutti i sensi.
Anzi, mentre questo scritto era già in corso di stampa, il Duce in una giornata d’agosto fervida ha regalato momenti indimenticabili ai Trentini colla Sua entrata trionfale nella piazza Vittorio Emanuele III gremita e festante, dopo la Sua visita austera ai sacri luoghi del Bonconsiglio e del Dostrento. Dostrento da scirocco.
(fot. Giulio Garbari)
Il nostro dosso romano, ripristinato nell’antico fascino, che porta il sigillo di quello moderno non degenere, è già entrato nella coscienza come nelle abitudini del Popolo Italiano quale luogo di pellegrinaggio e di auspicio, in questa zona singolare alle porte d’Italia ammonitrici, divenendo, come Staglieno, Caprera, Santa Croce, uno dei chiari luoghi di pensiero italiani.
Cos’è dunque il Dostrento? Sua natura.
Un dosso o colle estremamente curioso e caratteristico: „quasi unico al mondo“, ha detto re Teodorico dei Goti nella più pittoresca e viva descrizione esaltatrice del Dostrento, „tanto meraviglioso che i forestieri si recano costì espressamente con il solo scopo di vederlo“. Parole che paiono d’un moderno!
Il re barbaro ricalcava certo così la tradizionale impres-
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