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cazione depressa, chiusa dal crinale di cima e topograficamente perciò non partecipe del sistema ambientale del sacro luogo del Monumento. Qui però meglio certo le due grandi aule di Museo (Antichità e geologico-botanico-faunistico).
„A dirimere ogni spiegabile contrarietà a quell’uso delle Polveriere, credo che per luogo di ristoro — sempre necessarissimo, massime per i forestieri — si presterebbe invece assai, come molto lontano dal Monumento e romantico, il fabbricato detto dell’„Uccelliera“, colombaia militare „vecchia“, una casina sperduta nel bosco, ben lontana dal Monumento, con d’attorno i resti d’un giardino con rocchi di vecchie colonne, di chiaro gusto ambientale, luogo delizioso nell’estate e pieno di suggestività nella stagione invernale.
„Resta da nominare, di fabbricati del Dostrento, la Baracca (con muratura) ex-austriaca, già detta anche Magazzino Munizioni, nei pressi della cima del Dosso e vicinissima al Monumento. Qui si diceva di allogare il corpo di guardia d’onore degli Alpini al Monumento e qualche cimelio del bel Battaglione „Trento“. Ma purtroppo quest’ultimo ha lasciato la nostra città per altre sedi, e d’altro canto occorrono uno o più locali per un sorvegliante del Monumento (che potrà essere qualche reduce mutilato), da incaricare anche della vendita di pubblicazioni riguardanti Battisti e il Dostrento, libri per forestieri e cartoline e di qualche altra mansione analoga. Ed ecco che niente si presterebbe meglio di detto fabbricato a due passi dal Monumento!
„Insomma lassù c’è quello che per intanto occorre; ed in tempi di stretta economia anzitutto bisogna salvare e far fruttare quello ch’è a disposizione.
„Creati l’ordine e la vita sul Dostrento, si potrà tosto passare alla vera sistemazione in grande stile, man mano che fluiranno i mezzi. Il luogo impareggiabile è suscettibile di tutte le più geniali trasformazioni graduali, scientifico-artistico-vedutistico-paesistiche con bel gioco di viali, sentieri e traguardi, facendone un luogo di pensiero con busti di eroi e grandi uomini ed un parco salutifero degno anche di ben maggiori città, magari rallegrato anche dalla presenza di qualche famigliola di caprioli: tale da formare un „numero“ di alto interesse per Trento che adesso ne difetta. Il forestiere, trascorso un pomeriggio in Dostrento, cenerebbe al fresco in Sardagna e pernotterebbe tra noi.
„Che volete? Trento oramai, a quanto pare, si fa presto a vederla. Un pensiero nella Fossa del Castello, un’occhiata al Duomo, un gelato e una cartolina col boia per gli amici... Non è così da troppo tempo?“.
Accenneremo qui di passata ad un’altra idea fiorita per la valorizzazione del Dostrento di cui s’era sentito parlare con entusiasmo, idea d’un valente professionista: quella di ricavare dalla massa del Dostrento (già altra volta assomigliato nel suo complesso ad un Colosseo), rispettata la zona del Monumento, nientemeno che un anfiteatro a gradinate, insomma una colossale Arena di Verona per spettacoli classici, praticando analoghi scavi di svasamento nel pianoro sliperiore a sera delle Polveriere!!! L’idea, certo fantasiosa, rivestirebbe — a parte l’opportunità delle circostanze — una grandiosità inaudita, con un teatro alpino meraviglioso e un ricavo cospicuo di materiale cementizio... Ma vogliamo troppo bene al nostro Dosso, così come c’è pervenuto in dono dalla Natura, dagli aborigeni e dai padri nostri, nel nome di Roma sigillato da quello di Battisti.
Il Capo del Governo, la venuta del Quale Trento attende da lungo con così viva passione, ha sempre dimostrato di apprezzare degnamente l’alta importanza morale della romana Verruca, il Dostrento, Campidoglio o Acropoli della „Regina delle Alpi“, all’epoca augustea punto di partenza e base dell’impero per la
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