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diamo il lettore attento, ha scritto intorno alla necessità, sostenuta già dal Battisti, „di valorizzare a pieno, dopo la liberazione, la importanza simbolica e le potenzialità reali di quel grande luogo“, „imponente piedestallo alla Sua vigile tomba“.
„... Egli sul punto più alto del colle, da sopraelevarsi eventualmente con un cumulo di massi di tutte le montagne trentine, pensava dovesse essere posta una grande ara romana che portasse sulle due faccie maggiori, ingranditi e magari tradotti nella lingua attuale per intelligenza di tutti, da un verso il riconoscimento romano di Claudio dello splendidum Municipium Tridenti, come regione italica, e dall’altro l’ordine di Augusto al legato Marco Appuleio, di fortificare la Verruca ed il passaggio sottostante, ancora otto anni prima che da questa base, ormai da lungo e sicuramente latina, Druso prendesse le mosse per raggiungere e superare il sommo crinale delle Alpi...“.
Il Piscel insiste poscia sull’altro progetto battistiano di „concentrare lassù tutta la rappresentanza della flora regionale, con evidente comodità di accesso e di esame a tutti gli studiosi nostrani e stranieri“, non trascurando anche le attrattive geologiche e zoologiche (cervi, caprioli, colombi, uccelliere, scoiattoli ecc.).
„Non temere — aveva detto anzi, sorridendo, il Battisti al Piscel — che la prudenza finanziaria della psicologia tridentina abbia a scomparire con la caduta dell’oppressione straniera“, ed aveva pensato anche ad un apposito Ente morale aiutato dai contributi possibili dello Stato, della Provincia e del Comune.
„Consegno al pubblico italiano — termina il Piscel — queste reminiscenze sui propositi del Grande italiano che abbiamo portato lassù appunto perchè anche dopo morto continui dall’alto la Sua opera animatrice“.
D’altro canto chi scrive, per quel diritto che oramai gli conferivano studio ed amore, aveva pensato pur da Milano interloquire, in prosecuzione di quanto espresso già nel suo libro uscito lo scorso maggio, con un articolo che invece fa a tempo d’essere pubblicato qui:
„... La più bella valorizzazione del Dostrento è stata certo la costruzione del Monumento a Battisti, la quale, se il colle sacro non fosse già dai millenni un punto memorabile, da sola avrebbe impresso ad esso una nota incancellabile per i secoli, per l’Italia, per l’umanità.
„Non è da preoccuparsi, in questo primo tempo, della sistemazione totalitaria definitiva, non proprio di imminente attuazione; bensì anzitutto della conservazione di quello che c’è e che è un necessario addentellato e punto di partenza per ogni opera futura. Devesi insistere anche sopra il mezzo moderno, rapido, popolare di salire al Dosso, previsto già nella relazione Rava al Senato per la cessione gratuita alla città nostra dello storico colle, „per formarne un verde, ampio e bel parco, congiunto con ferrovia funicolare alla città, e aperto al pubblico“ (Atti Parlamentari, Senato, Legislatura XXVI).
„Parliamo pure anzitutto di questo mezzo rapido e comodo, funicolare, funivia o ascensore, come di recente si è discusso dai competenti. Esso è il primo presupposto per un uso su ampia scala del magnifico luogo che molte città ci invidiano, luogo pieno di memorie, di vedute panoramiche, di ombre ristoratrici, di aria impregnata di selva, cantante di usignoli, un vero polmone periferico per la popolazione, — a parte lo scopo preminente di pellegrinaggio nazionale così pieno di significato.
„Si dice, e non so se sia vero, che la Italcementi farebbe gratuitamente il foro in roccia per un ascensore occulto, in cambio dell’ottimo materiale cementizio residuante. Vedo qui a Milano un ascensore per la popolazione d’ogni modesto palazzo qualsiasi. Non dovrebbe essere impossibile poter finanziare un ascensore da servire per una cittadinanza intera e per i suoi ospiti, con tariffe a prezzo modico, cinquanta centesimi e meno. Nè forse mancherebbero contributi d’alto loco.
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