Pagina:Pranzelores - Guida minore turistica di Dostrento.djvu/17


Mano mano sotto le vigili cure del Comune che ha riattato strade e sentieri con altri importanti lavori verrà adattato a parco naturale ben sorvegliato, curato con apertura e ripristino di decorosi viali e traguardi, dotato di un sistema di panche, sfruttando genialmente il tipo del luogo, „quel caratteristico selvaggio disordine di boscaglia semincolta di tanto riposante e piacevole aspetto“.

Trento così avrà un parco impareggiabile — per pensiero patriottico, ricordi storico-artistici e bellezze naturali e paesistiche — tanto per i forestieri che per la cittadinanza, — aperto, giusta la dizione della relazione Rava, „alla gioia e alla salute dei figli del suo popolo“.

Non c’è ancóra la „ferrovia funicolare“, che forse sarà sostituita da una funivia o, meglio, da un ascensore interno, occultato in roccia, a tariffa bassissima, tanto da farne proprio un mezzo moderno, rapido e popolare di accesso al Sacro colle.

In questo mese di luglio anzi s’è aperta una discussione sulla completa valorizzazione e sistemazione del Dostrento nella stampa cittadina (14, 18, 19 e 25 luglio). Per vari aspetti, interessanti le interlocuzioni di Carlo Colò, Giuseppe Peterlongo e Antonio Piscel, i quali ultimi due riferivano pure visioni e pensieri di Cesare Battisti, già a loro espressi personalmente, per una graduale definitiva sistemazione del Dosso dopo la Vittoria auspicata.

Pur trattandosi di cose, la cui decisione spetta, com’è naturale, a chi deve provvedere, accenneremo un poco, per interessarvi il pubblico, alle idee finora emerse preliminarmente, in attesa di un programma dettagliato di realizzazione.

Il Colò parla di „sistemare le passeggiate, mettere in valore i fabbricati, creare un’attrezzatura che possa invogliare alla sosta e spronare alla frequenza...

„Perchè il cittadino ed il forestiero possano sentire di più il richiamo del colle, bisogna facilitar loro l’accesso. La strada non basta; servirà a chi ha l’automobile...

„Il problema può essere risolto benissimo con un ascensore e la spesa sarebbe presto ammortizzata quando si pensa che in una sola di queste domeniche i visitatori hanno oltrepassato i settemila...

„Il colle non può restare un romitorio...“.

Parla inoltre di un chiosco ad uso di rivendita di cartoline, tabacchi, pubblicazioni, sala di scrittura, luogo di ristoro, buca per le lettere, telefono, impianti igenici.

Accenna ad un Museo Battistiano e ad un lapidario del Dosso.

Il Peterlongo riporta idee espresse dal Battisti: „a redenzione compiuta fare della Verruca il giardino che raccogliesse la flora montana trentina, e vivificare lo storico dosso di opere e arricchirlo di una capanna alpina raccogliente la storia e le memorie di quella Società Alpinisti Tridentini, così benemerita al Paese e da Lui tanto amata...“.

Antonio Piscel, alla lettura integrale dei cui due lunghi articoli riman-

— 15