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Il Monumento adunque è un mausoleo a forma di tempietto classico, di dimensioni però assai colossali, come comportavano ed esigevano pure la solennità e la vastità del magnifico ambiente.

Il tempio è costituito da un grande basamento sul quale sorge un colonnato racchiudente un’Ara che sostiene l’Arca sormontato da una trabeazione; mentre nell’ipogeo o sotterraneo trova sede la cripta, pure circondata da colonne, per le Ossa venerande.

Lo stilobate o basamento delle colonne ha un diametro di m. 26.25 ed un’altezza di m. 4.60, ed è costruito esternamente in pietra di Trento (per il colore, simile alla carne della ciliegia, chiamata „ziresòl“, „ciliegiòlo“) ed internamente in verdello“ („verdicello“) delle cave di Mèlta (località alle falde di sera del monte Argentario lì di fronte).

Le colonne in numero di 16 sono in pietra „verdello" ed hanno un diametro di m. 1.70 alla base e di m. 1.30 in sommità. La loro altezza è di m. 14.

Sulle colonne appoggia la trabeazione costruita in pietra detta „bianco di Pila“ di Villamontagna (Argentario, parte di mezzodì).

Il diametro esterno della trabeazione che lega le colonne nell’alto, è di m. 26 e la larghezza è di m. 2.30.

La grande scritta all’interno della trabeazione, dettata da Giuseppe Gerola e prescelta dal Capo del Governo, suona: A Cesare Battisti — che preparò a Trento — l’unione alla Patria — ed i nuovi Destini.

Sull’Ara la scritta: Cesare Battisti è orientata verso il monte Argentario; l’altra: 12 luglio 1916, giorno del martirio, è dalla parte opposta (Monte Bondóne).

Nell’ipogeo le 8 colonne lucidate sono in porfido di Predazzo in Val di Fiémme (Trentino) ed i pavimenti in „verdello“ lucidato. In „verdello“ son pure la cripta e l’Ara. L’Arca soprastante all’Ara è pure di porfido di Predazzo lucidato: di colore cupo, spicca drammaticamente facendo macchia con potenza di effetti tra il biancore del colonnato, anche per chi la guardi dal fondovalle, mentre ad ogni suo passo vanno interferendo con bel gioco le fasi di ecclissamento del tetro sarcofago. Questo, uno degli aspetti più belli e caratteristici dell’opera d’arte, monumento semplice e forte come la vita dell’Eroe e issato tra la maestà del bacino della Città dei monti per eccellenza — Trento — , in vista dei due rifugi montani dedicati a Cesare Battisti e al

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