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caldo... Basta, parto meno crucciato perchè v’è qui lei. Loro signori di città sono gente di esperienza; è proprio il Signore che l’ha mandato.
E si avviò con quel passo misurato, nè frettoloso, nè lento, delle persone abituate a far sempre la medesima strada. Baccio intanto si preparava ad andar per il medico il quale teneva la sua dimora legale a una grossa borgata a tre leghe dal nostro villaggio. Ma non fu senza arricciare il naso che Bazzetta rispose alla proposta del campanaro il quale pel primo pensò alla necessità dell’Esculapio:
— Il medico! Perchè gli cavi anche quel po’ di sangue che ha in corpo! Il medico!.. febbre? Un salasso!... polso abbattuto? Mignatte!... Oppressione di capo? Mignatte!... Delirio, agitazione nervosa? Un salasso! Salassi e mignatte, ecco il sistema del dottor Caniveri... un uomo che stimo, del resto. Se si lasciasse fare a me... lo do sano in due giorni, solo lasciandolo in calma. S’interruppe, pensò, poi avvicinatosi a Baccio gli disse all’orecchio una parola.
E soggiunse:
— Che te ne pare?
— Magnifica idea!
— Quello è l’uomo che ci vuole: vado da lui; e al diavolo il signor Caniveri.
Verso le sei di sera, Baccio partì, tutto orgoglioso del bastone col corno di camoscio, ch’io gli avevo prestato di gran cuore, sapendo di fargli un segnalato piacere.
Bazzetta crollava il capo vedendolo allontanarsi e fu con voce dispettosa che mi disse: Io resterò fino a mezzanotte, e ritornerò sul far del giorno. Intanto