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«Aveva avuto un figlio il giorno prima, — ed era così mal ridotta dalla sua antica infermità al cuore, che l’era tornata con maggior forza, e dagli strapazzi d’ogni maniera sofferti che, come mi avvertì una vecchia che l’assisteva, correva serio pericolo.

«Quando la povera cristiana mi vide vicino al suo letto mi buttò le braccia al collo e pianse per quasi un’ora di seguito.

«Appena potè parlare, mi contò la sua triste storia, «Seppi allora che tutto il male veniva dal signor De Boni.

«Questo poco di buono l’aveva incontrata a Zugliano, dove allora egli andava spesso a trovare suo padre. L’aveva inutilmente perseguitata in tutti i modi.

«Le sue molestie avevano continuato anche quando ella era venuta a star qui con me; ed ella era per un pezzo riuscita a tenerlo al dovere.

«Ma alla fine quel demonio era venuto a capo dei suoi infernali disegni e da sette mesi la torturava. Non so per quale malefizio colui aveva potuto imporsi alla volontà di mia sorella.

«Mi narrò queste cose singhiozzando per il dolore e per la vergogna, e finì col supplicarmi di compatirla.

«Si figuri un po’: non potei far altro che piangere con lei.

«Mi sedetti al suo capezzale, e per tre giorni e tre notti non staccai gli occhi da quel suo volto distrutto, pregando il Signore di non togliermela così presto.

«Egli non ha voluto esaudirmi.

«Io la vidi consumarsi come una candela.