Pagina:Praga - Memorie del presbiterio.djvu/164


— 154 —

sue speranze e le sue promesse sono oltre il limite funesto della tomba.— Seguace d’un Dio che non ha potuto sottrarsi ai patimenti, la umanità cristiana sale il Calvario, il soffrire è per lei l’unica salvezza. L’antica filosofia ellenica si è affaticata dietro il veli o d’oro della felicità mondana.... un bioccolo solo, un minuto di gioia alla luce del sole!.... Invece Santo Ambrogio, narra un’antica leggenda, quando trovò un uomo felice ordinò alla sua gente di seguirlo immantinenti fuori della casa di colui, la quale doveva essere per la sua fortuna abbandonata da Dio! Chi aveva ragione? È un problema che la fossa risolve in un modo, — e la croce che vi sta su in un altro.

Il rito era compiuto: alla salmodia sottentrava il lugubre borbottio del rosario: — una vecchia dalla voce rauca faceva le proposte; un coro di gemiti rispondeva. Baccio spegneva le candele.

Poi uscivano dalla chiesa i fedeli, e, quetamente, ad uno ad uno si perdevano nelle strette viuzze muti come ombre. Un breve scalpiccio che s’allontanava, poi un lugubre silenzio non interrotto che dal ciangottare dell’acqua nella vasca della fontana.

Nei paesi dell’alta montagna nessun crocchio la sera; la battaglia aspra, cupa della vita, da una avemmaria all’altra, — il resto, quando non è del dolore, è del riposo.

Poco dopo entrando in cucina fui assai sorpreso di trovare Aminta in vivace colloquio con Mansueta.

M’accorsi ch’io non dovevo essere del tutto estraneo ai loro discorsi, perchè entrambi si volsero con premura verso di me.

— Ho bisogno di parlarvi, disse Aminta.

— Oh bravo, soggiunse Mansueta, gli dia lei un buon consiglio a questo povero ragazzo. Io, vecchia ignorante, non ho che gli occhi per piangere.