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Salvi.
Ditemi.
Collalto.
Che c’è?
Salvi.
Avete dieci scudi da prestarmi pel whist?
Collalto.
Non dieci, ma venti; ad un vecchio amico come voi!... eccoli (trae la borsa).
Salvi.
No, no.... vi prego: riponete.... scusate, non è questo che volevo.... C’è una vecchia massima che dice: volete liberarvi dagli importuni che vi si chiamano amici? domandate loro del denaro. Di rado la massima falla; questa volta però con mio grande fastidio ha fallato: rimettete la vostra borsa, signore.
(esce, Collalto rimane sbalordito ed esce poco dopo; entrano, il 3.° ed il 4.° signore).
4.° Signore.
Io sto per la Foschi.
2.° Signore.
Ed io per l’altra. Quell’occhio patetico e provocante.... quelle spalle d’alabastro....
4.° Signore.
E nella Foschi quel modo austero pudico.
3.° Signore.
Ma nella contessa, quel brio, quella grazia....
4.° Signore.
La Foschi è una vestale.