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Salvi.
(con ironia). Non si può negare che vi appoggiate sul sodo. Pure cedo umilmente alle vostre dimostrazioni; ho a parlarvi di cose più importanti.
Anna.
Più importanti! impossibile: dite più nojose.
Salvi.
Forse.
Anna.
Se è così, ve ne supplico, parliamo ancora del mio fazzoletto in point d’Aleçon.
Salvi.
Ebbene, permettete che l’osservi. (mentre Enrico osserva attentamente il fazzoletto, passa Matilde col 2.° signore).
Anna.
Non me lo sciupate.
Salvi.
Non temete. — Ecco dunque un punto d’appoggio! non è certo su questo che Archimede avrebbe sollevato il mondo. Ma ciò che non è valso al filosofo è valso alla donna. — Donna, Aracne, ecco il tuo simbolo. Gli è con questo che ti copri le guancie nei momenti del vago rossore. Guai allora per l’uomo che s’intricherà in questi fili. — Contessa, dicono che il signor Collalto vi si sia intricato.
Anna.
Ah! baje: non mutate discorso.
Salvi.
Non lo muto contessa. Ecco dunque la sintesi del