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1.° Signore.
Va, conte, non sei filosofo. Lo sbadiglio è il retaggio del pensatore, è il gran grido della materia soffocata dal vuoto.
2.° Signore.
Se la è così, non son filosofo. Io non ispalanco la bocca che per ciarlare. La ciarla fu data all’uomo per turar lo sbadiglio.
1.° Signore.
Non la tua, però, che mi fa l’effetto contrario.
2.° Signore.
Oh! Oh! i motti! i motti!
3.° Signore.
Le mot dévore, et rien ne resiste à sa dent.
2.° Signore.
Da dove piomba questo Victor Hugo?
3.° Signore.
Come? conoscete le contemplations, signore!
2.° Signore.
Certo.
3.° Signore.
Benone, così potremo ciarlare un po’ di letteratura.
2.° Signore.
Di quel che vorrete, marchese, pur che si ciarli.
4.° Signore.
(calcolando a mezza voce). Settantacinque mila seicento e....
(segue a piacere)