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Salvi.

Non lambiccatevi troppo il cervello, che il cavaliere si troverà senza cercarlo.

Anna.

Oh! v’ingannate davvero. Gli uomini d’oggi sono così selvatici che se noi non li cercassimo un tantino si correrebbe rischio di sonnecchiare tutta la sera sulla nostra scranna. Dunque ci venite voi questa sera, signor Salvi?

Salvi.

Me l’avete già domandato.

Anna.

Per darvene un’idea, sentite questa: Una volta per ballare una misera mazurka ho dovuto fare la corte per venti minuti ad un signore.... e costui fu così malaccorto, che, dopo avermi lasciato consumare vanamente tutte le arti possibili, mi costrinse, per venirne a capo, a invitarlo io medesima.

Salvi.

Inventate delle storielle voi per fare un po’ la modesta. E chi volete che le creda? la bella contessa d’Aqui, la corteggiata contessa d’Aqui che ricorre a tali mezzi per ballare una mazurka! E non avevate pronto subito ai vostri piedi qualche Collalto, contessa? Eh! via! chi volete che lo creda?

Anna.

Certo, per mala sorte, il signor Collalto non c’era: del resto siamo d’accordo, la storiella è incredibile, e non la crederei neppur io se non avessi sott’occhi in questo momento il signore del quale volevo

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