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mente al marito, dal barone Abati. Eh! sappiamo a che ci appigliamo noi, non è vero?
Salvi.
Questa volta per esempio vi siete appigliato ad un granchio: la contessa è una dama ammodo assai, e se vi frulla in cervello di tentar fortuna abbandonatene il pensiero.
Collalto.
Davvero? e siete anche voi di quelli che credono ch’io non possa avere mai fortuna colle dame? vedrete: vi proverò il contrario, e anche a spese di un marito.
Salvi.
E di una donna che comprometterete.
Collalto.
Tanto meglio — Gli è bene a forza di comprometterle queste signore che si diventa famosi con esse; e poi che colpa ne abbiamo noi s’esse son deboli.
Salvi.
(con ironia). Pure quando si è seducenti come voi un po’ di colpa si ha.
Collalto.
Certo, e mi vanto di averla. — Del resto se vi beffate di me perchè non ho barba sappiate che si può fare anche senza barba la conquista della contessa.
Salvi.
Quanto paghereste per averla?