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Montepiano

I viaggi facili e rapidi in ferrovia hanno fatto dimenticare il piacere e lo sorprese dei viaggi a tappe in carrozza. Da Prato a Montepiano, risalendo il Bisenzio, si attraversano tanti paesi. I nomi de’ quali ci hanno dolcemente risuonato all’orecchio sin dall’infanzia. San Martino, borghetto di poche case dove, prima del 1000 esisteva un convento di monache. La villa dei Coccoli, a destra, dove nel maggio del 1520 fu ospitato il cardinal Giulio de’ Medici, che fu poi Clemente VII: e nel luglio del 1541, il Duca Cosimo I allorchè visitò il corso delle acque bisenzine. I mulini, le gualchiere, le tintorie, le tante fabbriche lungo il Bisenzio sono antichissime. Un documento del 1129 fa fede del dominio che avevano i conti Alberti sulle acque di questo fiume; dal qual documento si rileva come i fratelli, conte Bernardo e l’altro soprannominato Malabranca insieme con la contessa Aldigarda rinunziassero, a favore del pievano di Santo Stefano di Prato, ai diritti loro sulla gora che conduce l’acqua al molino di Santa Lucia, con l’onere per parte del pievano, e suoi successori, di ventiquattro staia di grano all’anno. Assai più su, nel popolo del Maglio, nel 1490 Filippo Strozzi possedeva una villa; avo di quel Filippo Strozzi che fece costruire in Firenze il famoso e magnifico palazzo da Benedetto da Maiano e da Simon Pollaiolo, detto Cronaca, e che da Cosimo I fu tenuto prigione nel non lontano castello di Montemurlo.