Venga l’arcadia a strimpellar canzoni
All’infinito mare, al ciel turchino,
Ai naufraghi mosconi
104Cascati ad annegar dentro al mio vino:
Io nato ai gaudi del consorzio umano,
Alle battaglie dell’intelligenza,
Del robusto villano
108Non invidio le spalle e l’innocenza:
Ma invidio voi che per le arroventate
Vie cittadine a lavorar movete,
Voi che m’invïdiate,
112Voi che siete felici e nol credete!
Non gridate cogli Arcadi e coi preti:
— Lungi dalle città, lungi dal vizio —
Son ciarle di poeti:
116L’innocenza de’ campi è un pregiudizio.