Io le dissi — fanciulla, Iddio ci sente:
La gran parola in faccia a lui diciamo!
Di’, giovinetta bionda ed innocente, 40Di’, vuoi tu amarmi? Io t’amo. —
Ella rispose — come sei gentile!
Stiamo in Sant’Isaia, numero tale,
La porticina in fondo del cortile, 44Su due rami di scale —
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Basta così — Non posso più badarvi,
Care memorie del mio tempo antico:
Ci leggono le mamme e per velarvi 48Dovrei sfogliare il fico.
E tacerei — ma tu, Vigna, mi scrivi:
— Mercutio, a che ti duoli?
Lascia strillare noi bruciati vivi 52Da questi atroci soli;