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al lettore | 23 |
tornare ai suoi monti, dove l’inverno incrudeliva. Io ho sempre pensato che avesse deciso di finirla una volta.
Il 2 febbraio 1876 mi giunse un telegramma che diceva ― Vieni a vedermi morire ― Renzo. Il giorno dopo partii e lo trovai in letto alle prese colla morte. Il freddo era acuto ed il suo triste paesello coperto di neve e celato di nebbia.
Quando entrai non disse altro che ― grazie. ― Mi aspettava e mi tese la mano umida ed agghiacciata, dove non eran più che le ossa e la pelle.
La notte lo vegliai io, seduto al suo scrittoio, frugando fra le sue carte, povere foglie cadute da una pianta moribonda prima di portare i frutti. Che cuore fu il mio, povero amico, leggendo i tuoi canti d’amore vicino al tuo letto di morte.
Venne il giorno e la morte si avvicinava a gran passi. Il parroco faceva uffici per salire ad