Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
— 92 — |
CANTO QUINTO
Cosí discesi del cerchio primaio
Giú nel secondo, che men luogo cinghia,
E tanto piú dolor, che pugne a guaio.
Stavvi Minos orribilmente, e ringhia:
Esamina le colpe nell’entrata:
Giudica, e manda, secondo ch’avvinghia.
Dico che quando Fanima mal nata
Li vien dinanzi, tutta si confessa:
E quel conoscitor delle peccata
Vede qual luogo d’inferno è da essa:
Cignesi con la coda tante volte.
Quantunque gradi vuol che sia giú messa.
Sempre davanti a lui ne stanno molte:
Vanno a vicenda ciascuna al giudizio:
Dicono, e odono, e poi son giú volte.
O tu, che vieni al doloroso ospizio.
Disse Minos a me, quando mi vide.
Lasciando l’atto di cotanto ufízio,