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     Ond’io per lo tuo me’ penso e discerno
Che tu mi segui, ed io sarò tua guida,
E trarrotti di qui per luogo eterno,

     Ove udirai le disperate strida,
Vedrai gli antichi spirti dolenti,
Ch’alla seconda morte ciascun grida:

     E poi vedrai color che son contenti
Nel fuoco, perchè speran di venire,
Quando che sia, alle beate genti:

     Alle qua’ poi se tu vorrai salire,
Anima fia a ciò più di me degna:
Con lei ti lascerò nel mio partire,

     Che quello ’mperador che lassù regna,
Perch’i’ fui ribellante alla sua legge,
Non vuol che in sua città per me si vegna.

     In tutte parti impera, e quivi regge:
Quivi è la sua cittade e l’alto seggio:
O felice colui cu’ ivi elegge!

     Ed io a lui: Poeta, i’ ti richieggio
Per quello Iddio che tu non conoscesti,
Acciocch’io fugga questo male e peggio,

     Che tu mi meni là dov’or dicesti,
Sì ch’i’ vegga la porta di san Pietro
E color che tu fai cotanto mesti.

     Allor si mosse, ed io li tenni dietro.