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15 — non poteva certamente essere allegro. Ma il fondo del suo ca- rattere doveva essere gioviale. Anche quando era a Venezia, man- datovi dal padre nel 1 798, per fare gli " emarginati " all'imiicrialc archivio di finanza, se la .spassava allegramente; anzi si era fatto il promotore di una società di buontemponi, detta della " ganasso " (il nome è tutto un programma) che ebbe poi una degna sorella nella " Corte busonica " nella quale primeggiava Rossini, il prin- cipe dei gaudenti. Risulta qua e là dagli stessi suoi scrìtti che egli era amante della buona compagnia, della buona mensa e del buon vino. Un uomo che scrive questi versi: El mangia e bev in santa lìbertaa. In mezz ai galantomen, ai amis In temp d'inverno al cold, al frese d'estoa, Diga cni voeur l'è un guit cont i barbi*. non , può essere un misantropo. E lecito dunque credere, che almeno nei primi anni dopo la sua ammissione, egli sia slato il buon amico, il ricercato compagno, l'in- telligcnle animatore dei ritrovi sociali. Lo prova il fatto che egli dedicò alla nostra Società una serie di poesie, che verremo ora esaminando. Anche alla Società del Giardino si risentiva l'influenza fe- staiuola della vita agitata e febbrile dell'epoca, e si stava allegri. I divertimenti principali erano allora i balli e i pranzi sociali. Mi trattengo su quest'ultimo argomento, che diventa importante per chi si interessa di studi portiani, da che l'esame del nostro archivio ebbe a fare in proposito delle vere inattese rivelazioni, permettendomi di sciogliere l'enigma su quel grottesco e apparen- temente misterioso personaggio, che il Porta chiamò col pomposo nome orientale di Àkmett, e che gli ispirò ben cinque fra le più comiche delle sue poesie minori. 1 soci del Giardino fino dalle origini avevano stabilito la ge- niale abitudine di indire periodicamente qualche modesta riunione a pranzi o cene sociali, seguaci in questo dello Johnson, lo sto- rico dei Clubs inglesi, che lasciò scritto nelle sue Leggi convi- viali che " il mangiare e il bere sono le due cose sulle quali la maggioranza degli uomini sono d'accordo ". i primitivi giocatori di boccie si riunivano nella buona stagione a ciel sereno, sotto i pergolati dei loro orti suburbani, intorno alle rustiche tavole, rallegrate dal buon vino, dal buon umore, e dal jwderoso appetito. In via Clerici questa abitudine fu conservata e perfezionata,