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4) è sgoraa: sono volati.
5) gibolaa: ammaccato.
6) melon: zucca, testa.
7) bissa: propr. biscia, allude all’andare a zig zag degli ubbriachi.
8) scinivij: le cervella.
9) brasoeura: costeletta.
10) fustusc: gli abborracciamenti, cioè gli uffici in chiesa (gesa) celebrati senza diligenza da quegli ecclesiastici, che qui il Poeta motteggia.
11) moccass : piluccarsi, avere a uffo.
12) sui moli: di lusso; allusione alle carrozze signorili con molle.
13) s’ceremij: da s’cerá, schierameli.
14) lene: grassoccio fino alla lucidezza.
15) pastoral e.... bosia: cioè la ferula (bastone) e la palmatoria (bugia) insegne della dignitá prepositurale nella chiesa milanese.
16) picch: villano.
17) sgiaffa i gallon: rimbalza sulle coscie.
18) sgenadur: francesismo per noje.
19) lassarav cor: farebbe venti.
20) pampossonon: accrescitivo di pamposs, (pane raffermo), nel senso di poltrone.
21) vidor: vigneti.
22) moron: gelsi.
23) creppa i sciori : augurio di morte per poterne fare, ben retribuiti, i funerali.
24) resiátt: litigioso.
25) cospetton: bestemmiatore.
26) de man ladinna: manesco.
27) Bonella: dentista al quale il Porta dedicò anche un Sonetto: Ma sái, el me sur Leila.
28) basa : baciare.
29) mía: miglia.
30) arent: rasente, appresso.
31) sognorent: sonnolento.
32) color di lòfi: colore giallognolo, livido.
33) borromee: cappello di panno.
34) martor : propriamente minchione, grullo ; qui per ironia vuol significare malizioso.