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CARLO PORTA
E LA SOCIETÀ DEL GIARDINO


All’epoca di Carlo Porta fioriva in Milano la Società del Giardino, che contava allora già molti anni di vita, essendo stata fondata nel 1783. Un ragionier Francesco Bolchini aveva riunito un piccolo gruppo di buoni ambrosiani, appartenenti alla minuta borghesia ed al commercio, per esercitare lo sport semplice ed igienico del giuoco delle boccie, allora molto diffuso non solo fra le classi popolari (come è tuttora in Lombardia) ma anche fra le agiate e benestanti. Era l’aureo periodo della patriarcale semplicità dei costumi e delle abitudini.

Le origini e le prime forme di vita della Società furono assai umili e modeste, di una semplicità quasi francescana. Il contributo annuo era di uno scudo ai Milano. Le prime sedi venivano scelte presso osterie eccentriche o suburbane. La primissima sede fu all’osteria della Stadera, a Porta Orientale, vicino al famigerato teatro dello stesso nome. Ai soci bastava un rustico giardino; anzi in origine il solo giardino, senz’altro ricovero, era l’elemento indispensabile per le loro riunioni. Di qui la ragione del nome un po’ arcadico. La Società del Giardino, che ebbe sempre a conservare.

Fino al 1791 la sede della Società non era fissa: era l’epoca delle sedi vaganti. Un giardino veniva affittato nella primavera. Il giuoco delle boccie e un mazzo di tarocchi era tutto il patrimonio sociale. Solo in via della Cavalchina la Società, oltre a questo possedette "numero 12 sedili liscati e un tavolino eguale". Come si vede, un vero lusso!