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La sobrietà delle loro note, senza scapito della chiarezza, come mette ogni lettore in condizioni di afferrare i sali e il senso delle voci usate dal poeta vernacolo, così illustra date, fatti e indicazioni topografiche, senza le quali sarebbe impossibile penetrare lo spirito delle allusioni, note ai contemporanei, ma inesplicabili dopo un secolo.
Non ultimo pregio della nuova edizione è il glossario posto in fine del volume; questo, che può rappresentare un’appendice ai vocabolari del dialetto milanese, indicando le note ove le singole voci furono spiegate, offre il vantaggio di facilitare al lettore l’intelligenza del testo, senza moltiplicare inutilmente le note illustrative, e aumentare la mole del volume.
Al testo facciamo precedere uno speciale studio storico, nel quale un nostro socio, l’avvocato Pietro Madini, senza pretese letterarie, illustra i rapporti del poeta colla Società del giardino, e, interprete dell’animo del Sodalizio, reca nella trattazione dell’interessante argomento tutta la devozione di tardi amici e di convinti ammiratori.
Segue il magistrale lavoro "Milano ai tempi di Carlo Porta" dovuto alla facile penna di E. Verga, che ci offre una pittoresca visione dell’ambiente, in cui visse il poeta, e dove la sua ardente fantasia spaziò, per creare i suoi capolavori immortali.
E poi il testo. Questa edizione quindi non avrà l’usata prefazione, e cioè quel compendio biografico, analitico, didattico, oggi tanto più importante, quanto più si sono diffusi coll’amore agli studi, la ricerca e l’esame diretto dei documenti, lo spirito polemico degli scrittori, e lo spirito critico dei lettori.
A chi ci chiedesse la ragione di questa voluta ammissione rispondiamo che, in causa certo della difficile ora presente, non può essere sfuggito all’attenzione del pubblico che nell’attuale ricorrenza la memoria di Carlo Porta è stata onorata più cogli scritti, che coi fatti e con l’opere.
Ci fu, è vero, il coro delle buone laudi, ma non tacquero voci autorevoli, che pur non negando al Porta di aver toccato