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82 | l’amor coniugale |
figlia cosí cresciuta gentile sul molle suo letto
lei della madre il seno teneramente scalda,
a lei piacciono adorne le stanze e ben messe le chiome,
godesi dei ricami, godesi della porpora;124
ma poi che già del letto i dolci piaceri desia,
il giovane, la mano portale, a sé la vuole,
sua la proclama e invita al sacro suo altare Imeneo:
opera è questa, o Imene, opra ed ufficio tuo.128
Via, per il caro Nume, o candida Antinïana,
carmi ripeti e i sali, tenera ninfa, tuoi.
Cura è di te la casa, il campo, il padron, le fanciulle,
muovano te le norme sante e l’amico Imene.”132
antiniana
“Nobile sposo, buono tu sia: è tua la fanciulla
senza contesa, al seno tutta la stringerai:
e tu, bella, concedi le dolci carezze allo sposo:
ciò ch’egli chiede è dolce, dolce è la voce sua.136
Pace con voi: sussurro di pace concorde risuoni:
e l’uno l’altro sposo abbia di pace amore.
Non contraddirle, o caro, non v’è di contesa bisogno,
vinta la dolce figlia al tuo piacer si dà.140
E tu, cara, allo sposo, non esser nemica e lo scherzo
dolce, lo scherzo adopra a discacciar le nubi.