Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
libro ii | 55 |
Oh guarda: le guance e la bocca.... È mio, Curziolaccio, il piccino,
mio questo Luciettino: stargli lontan ti tocca.16
Via, Curziolaccio, ch’è ora! Ah, ride Lucietto da sé:
ecco, esso viene a me, vuole il suo latte ancora.
Eccolo, e dormi, o tesoro; ma prima ribaciami almeno,
e adagia sul mio seno la testolina d’oro.20
X
NENIA TERZA
Lusinghevole e scherzosa
(Canta la balia)
Queste del seno mio due poppe a Lucietto terrò.
“Quella destra ti do, ma la sinistra è mia.”
Singhiozza Lucietto, perché? le poppe vuol forse cambiare?
“Prendila, se ti pare, dammi la destra a me.”4
Fa il muso Lucietto, s’accora. “Ah, forse le vuoi tutte e due?
Ecco: la destra è tua e la sinistra ancora.”
Ora Lucietto ride e l’una e l’altra m’addenta.
“Cattivo! t’accontenta: come osi tu le mie...?8
Or perché dico mie le bizze rifai? Stammi buono,
tue questa e quella sono, tue son le poppe mie.
E tu con furberia le suggi e ricopri benino,
che qualche birichino non te le porti via!”12