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libro i | 43 |
Quali danzar non apprese Laodàmia ritmiche danze,
ma quali lane trarre dalle conocchie piene.
Mentre Scipione trasse legate al suo carro le genti
e celebrò sue feste la liberata Roma,80
giovani insieme a matrone danzaron pe’ trivii: s’udiva
misto coi canti il suono vario del lidio flauto.
“O Emilia,1 diceva Scipione, or suonaci gl’inni di Roma,
e tu, straniero, prova le nostre melodie.”84
Dunque non tutti i canti conoscan né tutte le danze,
solo le danze oneste, solo le oneste note.
⁂
Narran che appena osava Argia2 dalla casa paterna
uscir, sol per recarsi presso le care amiche.88
Ama la donna casta le stanze e il paterno suo lare:
nuoce la gente, parla sempre di brutte cose.
Sia ben pulito il viso, ed abbiano cura ai capelli:
opra dovuta e bella che, trascurata, spiace.92
Piacque quest’ornamento a Evadne ed a Marzia,3 sebbene
non seguissero certo delle eleganze strane.
D’Elena prima giammai compraronsi trecce le donne,
Troia mostrò di quanto quella bellezza giova;96