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libro i | 33 |
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Non certo ti spingono, o cara, gli esempi a che trovi piacere
nel tuo dolce dovere, nella costanza rara:52
tu stessa ben sai: te lo dice la bella virtú che t’adorna
e il pensier che ritorna del marito infelice:
e so che ben ti consigli: che curi la casa al lontano,
che non t’adopri invano per i tuoi dolci figli.56
Forse mi chiederai se m’abbia un eguale pensiero
di te, se a cuor sincero confidar ti potrai:
oh, non in facile modo la cara concordia ci avvinse,
né senza pegno strinse la nostra destra il nodo!60
Io mi pensai non un’ora trascorrere piú di te privo
e mi sentii giulivo della tua fede ancora.
Tu sol mia quïete presente, tu sol mio pensiero lontana,
tu del suo cuor sovrana guidi lo sposo assente.64
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Pur mi sarà concesso, se lieta la pace ritorni,
i desïati giorni vivere a te da presso:
godere nell’ozio sereno le gioie soavi del letto
nel mutuo diletto stringerti al caldo seno.68
Serbaci, o casto Imene, i vincoli puri del cuore,
rinascerà l’ardore nel rinnovato bene.
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