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libro i 31



Frattanto del caro lontano tu memore sempre e pensosa
non pregherai, o sposa, pel suo ritorno invano.

Presso è la madre pia e pur la sorella è presente,1
e allevian per l’assente la tua malinconia.16

T’insegna l’attesa crudele illudere in facile svago
con l’opera dell’ago Penelope fedele,

cui non il lungo errore mutò, né d’Ilio la guerra:
ferma nel petto serra l’inoblïato amore.20

Casta rimani: l’oro non piàcciati o il tristo piacere:
pure serbarsi e altere, spose, è il miglior decoro.

Quando col fuso consoli le tristi di me ricordanze
e dalle chiuse stanze esci al festivo sole,24

pensa alle mille mie pene, all’umido cielo pluviale,
al freddo siderale delle notti serene;

temi il nemico ferro che pende sul capo al tuo sposo,
ogni periglio ascoso temi dell’ardua guerra.28


Laodamia2 fedele, negletta, disciolte le chiome
pensa allo sposo e come vedova, mesta siede.


  1. La madre del Pontano: Cristiana; della sorella non sappiamo il nome. L’altra sorella, Pentesilea, era morta di 7 anni quando il Pontano era ancora in fasce. (Tallarigo. Op. cit. I p. 13.)
  2. Moglie di Protesilao, che fu ucciso da Ettore nella guerra di Troia. All’annunzio della sua morte, Laodamia si uccise.