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30 l’amor coniugale


Ogni ferita m’è lieve, non temo di morte l’agguato,
né il giogo eguaglïato dalla perpetua neve.40

Tu sola, quand’ei ti rimembra, tu sola infinito dolore:
che viver possa il cuore senza di te non sembra.

Grave m’è il dí, piú grave m’è il sonno di te vedovato:
duolo al ricordo amato è la vision soave.44


VI

ALLA MOGLIE

(1482-’84?)


Cara, il suo vedovo letto conserva al marito lontano,
se non fu dato invano pegno d’eterno affetto.

Non farlo per altri, imitando le donne leggere e cattive,
le promesse votive caste dimenticando.4


Quello che primo il ferro crudele al suo fianco legava
e audacemente armava primo l’atroce guerra

uccidan le Furie e il carcame raspando ne tolga alla fossa
Cerbero e roda l’ossa con la rabbiosa fame.8

Quello rapiva alla cara consorte il mio giovane amore:
piange il mio solo cuore la lontananza amara.

L’armi non già il nemico feriscon, ma il cuor d’un amante.
Via! la mia vita errante torni al riposo antico.12