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libro i | 19 |
1. . . . . . . . . . . . . .
Ecco: silenzio! — il dio qui giunge. Con quale fulgore!
Interrompi, o cantore, l’impari melodia.28
Presente è il dio che gode veder le sue feste nuziali,
giungere gli sponsali con i suoi casti nodi.
Meglio ascoltar ci tocca: pei voti a lui cari egli vuole
queste sancir parole con la divina bocca.32
“Io con augurio felice congiungo le destre cosí:
dica la sposa: Sí, come lo sposo dice.
Ecco: e tu, sposo, ricevi sul labbro il suggello d’amore,
del puro bacio il fiore la sposa a te non neghi.36
Alla sua sposa commossa dà primo egli il bacio augurale
essa pudica e frale è come fiamma rossa.
Mostri il tuo viso e il fulgore degli occhi ciò che tu senti,
vergine, e i lieti accenti non ti celar nel cuore.40
T’insegneranno il resto Amore e la notte beata:
io per la fede data, pegno ti do sol questo.
Oh! come l’oro è bello se cinga d’entrambi le dita!
Simbolo dell’unita fede sarà l’anello.44
Pari con pari affetto, le gioie divise e le pene,
ogni dovuto bene date al concorde letto.
Vecchi ancor vivan l’ore che giovani godon serene:
quelli che unisce Imene, tenga congiunti Amore.48
- ↑ Si tralasciano otto versi, la poesia non ci perde nulla e la decenza ci guadagna assai.