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introduzione | iii |
varie forme di narrazione e di descrizione, vagando di pianeta in pianeta e di stella in stella. Il poema, dedicato al figlio Lucio, termina con una deploratio in morte della figlia Lucia e con la glorificazione di sé.1
All’Urania seguono il libro Meteororum su fenomeni meteorologici, e due libri De hortis Hesperidum sulla coltivazione dei cedri.
Il secondo volume comprende le Eclogae in numero di sei, tra cui la Lepidina, poemetto idillico considerato come uno dei capolavori della poesia latina umanistica; le elegie, gli endecasillabi e le odi dei due libri Parthenopei sive Amorum (il 2° è di sole elegie) contenenti le sue liriche giovanili; le elegie dei tre libri De amore coniugali che sono ispirate ai casi della sua vita di sposo e di padre; le epigrafi elegiache dei due libri De tumulis; le elegie del libro De Laudibus divinis, d’argomento religioso; gli Hendecasyllaborum seu Baiarum, due libri di tutti endecasillabi falecii; i Jambici, sei poesiole in trimetri giambici; Lyra, sedici odi saffiche; le elegie dei due libri Eridani e infine un’appendice di ventidue liriche disperse.
Da tutta quest’opera poetica noi abbiamo scelto le poesie d’argomento familiare, quelle cioè dedicate alla prima sua moglie, ai suoi figli e alla sua nipotina, e le abbiamo ordinate, per quanto era possibile (escluso il De amore coniugali, di cui non abbiamo voluto rompere l’unità) cronologicamente, riguardo, s’intende, alla prima concezione e non al tempo in cui ebbero la redazione definitiva, ché in tal caso tutte, senza eccezione, le poesie del P. dovrebbero riportarsi alla fine della sua vita, al 1503 (Cfr. Soldati, Op. cit. Introd.).
Tengono il primo posto i tre libri De amore coniugali, quasi completi.
- ↑ Lucia era piú giovane di Lucio (nato nel 1469) e morí di 13 anni, l’Urania fu dunque terminata prima del 1480 (Cfr. Rossi. Il Quattrocento, p. 433; Gaspary, II, p. 387) se pur limata piú tardi.