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VIII
DAGLI “ERIDANI” LIB. II
I
ALLA SUA MORTA ARIADNA1
(dopo il 1491)
Perché ti lagni, o Ariadna? non giusta è la causa del tuo
lamento: ogni sponsale patto la morte scioglie.
Libero io sono: legge non v’è che mi leghi, di colpa
mondo son io: deh, lascia gl’inutili tuoi lagni.4
Legge mi diè un dovere, e legge lo toglie abolita;
libero sono adunque del marital legame.
Ruppe la morte i lacci legali per sempre disciolti,
vincolo piú non vanti, sposo tu piú non hai.8
Che dico mai? Son pazzo? Sussistono i patti sponsali
nostri che Amor già strinse, che consigliava amore,
di fedeltà e d’impegno durevole amor consigliero
fu, che di là da Lete, oltre lo Stige à sede.12
Tu per le amene risplendi fiorite campagne d’Eliso
e tua bellezza eguaglia ogni bellezza antica,
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- ↑ Quest’elegia è documento delle contraddizioni ingenue ed assurde tra cui si aggira la mente del nostro umanista. Lodare alla moglie morta le bellezza della seconda moglie!