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poesie d’argomento affine 105

Dove le spole, e dove i fili? qual uso àn gli stami?
Dove la tela e l’opra infausta? e dove l’ordito?
Pianto e dolore! Gema la misera tortora, gema65
la colombella, care compagne alla morta padrona.
Essa traea la conocchia e quelle scherzavano intorno
le due pennute e mentre versava alle piccole i ceci
e il tenero comino, la dolce padrona amorosa
le accarezzava. Gema, oh, miseramente la mesta70
rondine ed abbandoni il nido del funebre trave.
Mentre la tela Ariadna tendeva ed i lini stridenti,
l’opra lenendo col canto, allora la flebile alata
accompagnava le note, univa la voce alla voce
tenera e lagrimosa. E il misero Liguri1 gema75
cui dispensava le monde sue noci e del miele di canna2
i piccoli confetti e l’onda salubre del fonte.


Piangano tutti i sentieri di questa sua squallida villa:
ed i pastori Ariadna, Ariadna gli armenti, l’estinta
Ariadna la selva gemendo di buccine suoni,80
tra l’ombre opache e gli antri Ariadna, ed Ariadna gli stessi
monti, la luce e l’ombra il nome d’Ariadna richiami.
Nelle stalle chiudete le capre e le pecore, o figlie
della campagna, o belle ragazze non anche sposate,
e mentre il caro nome d’Ariadna ripeton le madri,85
voi raccogliete i fiori spargendo le rive di pianto,
ed in ghirlande il lutto del sole e del bimbo piangente
l’amor tessete3 e il crine dal vostro bel capo strappato:


  1. Forse un uccellino in gabbia; la parola può significare: “dal chiaro canto.
  2. Lo zucchero.
  3. Il lutto del sole e l’amore del bimbo lacrimoso son due fiori per le corone funebri. Il giacinto nato dal sangue del giovane omonimo amato da Apollo (Sole) e ucciso involontariamente da lui, che poi tanto lo pianse: