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poesie d’argomento affine 103

moglie mia cara?” Ed ecco da un’alta rupe egli lancia
una sonante zampogna, del vecchio pastore strumento.
Mentr’essa cade un suono all’aure la canna abbandona,
misto di note e voci: ti seguo, o Ariadna, ti ferma,
attendi, o cara sposa, l’amor che ti segue perduta.”15

faburno


Dunque nascosta giace tra i dumi spinosi negletta
quella zampogna nota del pari alle Ninfe e alle Muse,
né Coridon, né Tirsi ancor la raccolse, né Aminta?

cicerisco


Anzi la colse Patulci, mentr’essa là sotto la rupe
note mandava ancora, e “Dafni, egli disse, ti serbo20
un nuovo dono e tu canta l’esequie del vecchio alla tomba.”
Indi la lieve canna recava alle labbra: un profondo
gemito diè il suo cuore e i canti e il dolore versava:
“Essa con lui la sementa feconda spargeva ed insieme
con la sua marra i campi puliva dall’erbe cattive25
essa l’estive messi falciava con gli uomini a gara,
i gravidi covoni con salice torto legando:
batteva con lo sposo sull’aia le messi ed all’aure
l’arida bianca pula toglieva dal biondo frumento.
Seco nell’ombra estiva godendo la dolce quiete,30
l’aure molcea col canto soave di duplice nota
e insieme a lui del sonno coglieva il pacifico dono.
Ahi, che rapita al letto, strappata di braccia allo sposo
quella Proserpina trasse sul carro veloce agli eterni
regni dell’ombre, gli occhi conchiusi nel sonno eternale.35