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V

MELISEO

CHE PIANGE LA MOGLIE MORTA

(1491)

[Dalle “Eclogae” II, ediz. Soldati]


Parlano i pastori Cicerisco e Faburno


cicerisco


Qui Meliseo cantava e questa avellana conserva
segni del suo dolore: “Te vidi, o mia sposa, morire
e vivo ancor?” del pioppo l’incisa corteccia rammenta:
“Ahi che morendo, Ariadna, lo sposo morente abbandoni!”

faburno


Meliseo, sí grande fu dunque il dolor che t’afflisse?5
L’eco delle convalli, dei boschi, dei monti rendeva
sol questa voce tua: “Chi fu che da te mi divise,
Fòsfori?1 o salici meco, e meco piangete, o mirice!”

cicerisco


Suona la voce Ariadna, in pianto rispondono Ariadna
gli antri ed il misero grida: “Ariadna, ove sei? non mi vedi,10


  1. Lucia Marzia, figlia del Pontano, morta alcuni anni prima della madre, era stata il primo grande dolore del poeta. I due versi erano già in Lepidina, Pompa quarta (110-111).

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