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trovano fra i mortali. Perciò anche riusciva loro molesta la verità, sicchè non volevano nè dare ascolto a quelli che insegnano il giusto e l’onesto, nè sopportarli. Per questo, Pitagora perì nel fuoco, Socrate morì di veleno, Cristo fu crocifisso...1 E il genere umano, cieco e vinto e quasi furioso per le sue brutte passioni, non volle nè potè riconoscere quel Giusto che mandò a morte; mentre quei pochi che lo riconobbero, non poterono difenderlo essendo in pochi — perchè i buoni son sempre pochi. Invece i Mani, ossia le anime dei morti, non essendo più impacciati dal peso bruto dei corpi, lo riconobbero subito; e anzi quelli che ormai erano mondi del contatto del corpo e del tutto purificati, poterono seguirlo in cielo.

Car. — E con quanti applausi da tutti noi!... Ma dunque l’origine e la causa di tutti i mali viene dal corpo? E dall’anima, allora?...

Min. — L’origine nasce dal corpo; ma anche l’anima ci ha colpa, perchè, mentre dovrebbe comandare, si lascia vincere. Felice te, o Caronte, che fosti sempre libero e sciolto dai legami del corpo, e non ti turbarono mai le voluttà assillanti che lo signoreggiano, e non ti trassero a rovina le infinite e insaziabili cupidigie degli uomini!

Ma noi forse siamo un po’ troppo ciarlieri, e impediamo il tuo ufficio, che non soffre sosta nè riposo.

Car. — Come passa il tempo a discorrere di filosofia! Così avessi più tempo da dedicarci! Ma per quanto me lo permette il mio impreteribile ufficio, io me ne occupo: è dessa la consolatrice e


  1. Ma come Aristotile (lo Stagirita) potè conoscere Cristo? Il Pontano fa qui una gran mescolanza — direi contaminazione — delle idee cristiane con quelle pagane; che è però assai caratteristica e serve a darci un’idea del modo di ragionare e di pensare degli Umanisti.