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l’asino 69

hai fatto, delizia mia?... Non ti vergogni d’aver tirato un così brutto calcio a chi ti nutriva tanto liberalmente? Non te ne penti?... E lo hai gettato a terra... Lui che ti pettinava con tanta cura... E gli hai quasi strappato il naso... a lui che ti diceva le paroline dolci! Non capisci che sei stato proprio cattivo e prepotente? Sii più gentile un’altra volta!... Che cosa ti manca? Non hai nulla da fare... hai biada in abbondanza,... risplendi in un paludamento da re... Ed è questa la tua gratitudine?... Sì, così... ora mi piaci... leccagli i piedi al tuo buon padrone... dà segno che sei pentito... Questa è la vera saggezza! conoscendo di aver mancato, ascoltare i rimproveri e i consigli di chi ha la cura di educarci... Ebbene, in ricompensa che ti mostri pentito, io ti laverò tutto con sapone profumato; tutto, da capo a piedi... Portatemi il catino!... e metteteci dentro molt’acqua tiepida, profumata di mirto e di arabici odori, affinchè io... Sta bene: l’acqua è tepida e abbondante, il catino è ampio e pulito, l’olio profumato potrebbe servire alla dea Venere, i profumi vengono sin dall’arabia Felice... Sta buono, ora che ti lavo... ora che ti ungo e ti profumo, delizia bella!






Par. — Ma dove s’andrà a finire?...

Pont. — Ecco che fai già le moine... e rizzi la coda... e accenni col capo, e sei tutto grazia e mossette lusinghiere... Su, dunque! che io ti faccia più splendido del sole!... Dammi qua la coda, perchè te la pettini dopo avertela lavata... ora te la ungo... E perchè non mi porgi le groppe che te le lavi?... Fermati, che non mi piace che tu scalpiti tanto... Ti senti prudere? ti s’è fatto il solletico?... É così, animuccia mia!... Ma io sono più sciocco di te, che non ho cominciato a lavarti dal capo... Ti sei accorto che avevo sbagliato, e perciò mi facevi cenno