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l’asino | 33 |
Scena III.
Un viaggiatore e l’Oste.
Oste. — Come vedo volentieri venir dall’estero questo vecchio amicone! Che piacere poterlo abbracciare e discorrere con lui!
Viagg. — Io poi ringrazio Dio e mi rallegro di rivedere ancora questo fortissimo bevitore, che mi vuol tanto bene...
Oste. — E... come si sta di stomaco?
Viagg. — Mi par di averci un lupo...
Oste. — E a sete?
Viagg. — Mi si sono asciugati i polmoni dal caldo e dalla polvere...
Oste. — Su, ragazzi! portategli al più presto da levarsi la sete... Su, svegliatevi!
Viagg. — Sarebbe meglio, forse, prima spolverarmi un poco... e lavarmi...
Oste. — Dategli un asciugamano... E versategli dell’acqua fresca per lavarsi la bocca e il viso, e tutta la testa...
Viagg. — Buono, questo bicchierino!... ricrea proprio lo stomaco... Non ho visto mai nulla di più limpido e cristallino... E come ci spumeggia questo tuo Neretto! è forse di quel di Casoria?
Oste. — Sciacquate i bicchieri, garzoni!... e mesceteci di quello più recente... quello della cantina più interna... Portate... Questo è Centuresio... Assaggialo, tu che sei un buongustaio... Ci avrai appena bagnato le labbra, che le tue gambe se ne accorgeranno tosto... Credimi: in quel barilotto Bacco scherza sempre con Madonna Primavera... É tutto un profumo!...
Viagg. — Di più, avrei creduto che dal fiaschetto
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