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l’asino | 23 |
di polvere per lo scalpitar d’un cavallo?... Che sia il vento che sul mezzogiorno si leva dal mare?... No, no, è un cavallo; vedo anche il gendarme che c’è sopra... Drizzate le orecchie!... non vi par di sentire un suono di tromba?... Certo, certo: è un banditore del Re... Prepariamogliene un litro di quel buono e fresco... Eccolo che arriva, e mentre sprona il cavallo, si gonfia sul corno... Non ho mai visto trombettiere gonfiare la tromba più trombettescamente... E suona!... e grida... ora poi pronunzia il suo bando a gran voce...
Band. — «Sappiate che son presi!»
Oste. — «Chi, presi?... ascoltiamo!...»
Band. — ... quelli che han tradito il Re; che, essendo venuti essi dal basso, volevano tirare in basso anche il nome del Re. Ma il Re è salvo! salva è la Patria! É salvo Alfonso, che, preparato l’esercito ed assediata Roma, ci ha procurata la salvezza. Fate lieto questo giorno, e più lieta ancora la notte! Illuminate i tetti delle vostre case... fate fuochi più che potete... E poi banchettate all’aperto... E tutto dimostri la vostra allegrezza, ora che s’è fatta la pace, e che l’esercito col suo Duce vittorioso ritorna in patria!
Oste. — Buon ospite, ferma il cavallo... e bevi un po’. É d’estate, e c’è un mondo di polvere... Rinfrèscati i polmoni e la gola...
Band. — ... Fresco come se ci fosse la neve... Di grazia... un altro bicchiere...
Oste. — Anche più grande, se ti fa piacere... Ma, ora che ti sei rinfrescato, sii cortese: come mai ci porti tanto inattesa notizia?... ed è poi sicura?...
Band. — Vi dico che sono stati presi, quegli uomini scelleratissimi, e condannati a morte come rei di lesa maestà e nemici della patria.
Oste. — Capperi!