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l’asino | 21 |
di noci... S’è fatta la pace!... Ti faccio voto d’una festa osteriale tutti gli anni... Oh mia povera osteria! Potrò dunque ancora ornare la tua porta di festoni di appio, e le finestre e le stanze interne di corone d’alloro? Ma sono bene sciocco io, che parlo di rinascita al tramonto...
Viagg. — Puoi dirti davvero fortunato, invece! e la tua osteria con te... La pace farà proprio rinascere il giorno, anzi il sole. Fa dipingere la Pace qui sulla porta, in un quadretto... e augurati un bel guadagno sul vino... e poi sui cibi d’ogni sorta... Ti farai ricco, anzi ricchissimo. La pace ci sarà, credilo!... E farai bene a farti venir dalla città delle brave botti di vino... Fa che rida e sia attraente la tua porta; fa che risplenda tutta la casa e il giardino. É la Pace che vuole così; e sai che Bacco è amico della pace, lui che è il Padre degli osti e dei beoni... Ora che ho bevuto i miei tre boccali, m’affretto verso Napoli (esce).
Oste. — Mi valga il tuo augurio di buona fortuna per questa pace!... Olà, voi garzoni, sciacquate i bicchieri! E voi, compagni, gettate i dadi... e stiamo allegri in questo ch’è il giorno della pace... A te! Quattro!... sei fortunato; beverai quattro volte... Ora a te: di nuovo quattro!... Bevi bevi di questo che è fresco e rugiadoso e generoso di tralcio... Ah ah!! A te è toccato il Cane! anzi la cagna... E siccome quella ha sempre sete, resterai con la sete... Non è piacevole restare a becco asciutto con questa canicola!... Getta tu... ha latrato di nuovo il Cane!... Sei proprio disgraziato, e morirai di sete!... Ora a me: ecco il sei!... oste fortunato!... Di nuovo sei... Buon augurio per me... Tocca a me cominciare il giro... anche sette, anche dieci volte comincerò... che io ho gambe salde e testa forte!... Ma ma... m’ingannano gli occhi... o vedo davvero un nugolo