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l’asino e il caronte 11

timo nella serie degli stampati, quantunque l’Aegidius appartenga evidentemente agli ultimi anni di vita del P.), la mia persuasione, dico, che il Pontano ci rimise le mani serenamente più tardi, dopo il suo ritiro forzato dagli affari pubblici, in quell’otio negotioso in cui compose o ripulì le sue opere più accurate e più perfette: l’Urania, il De Amore Coniugali, l’Eridano, e sopratutto le impareggiabili Ecloghe, in cui io vedo un senso della misura e una perfezione di verso veramente virgiliano, che non si trova nelle sue opere giovanili, anche se più calde ed ispirate.

Così è dell’Asino rispetto agli altri dialoghi.

Il testo che qui si pubblica è desunto dall’edizione Aldina del 1519, con una certa libertà di adattamento alla grafia moderna, di cui non mi si vorrà far colpa, tenendo conto della natura di questa Collezione e del pubblico a cui si rivolge. La punteggiatura poi sarà interamente moderna ed italiana;1 l’interpunzione non è parte integrale dell’opera d’arte, ma soltanto un mezzo per chia-


  1. Chi volesse sapere che cosa intendo per punteggiatura Italiana, prenda p. es. l’Orazio del Bindi o il Tacito di Atto Vannucci, e la confronti con quella delle edizioni Teubneriane: su questo, io credo, dovrebbe anzi basarsi essenzialmente una futura Collezione critica di classici italiana.