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l’ambizione del vecchio (il Pont. aveva allora sessant’anni precisi), compose il dialogo Dell’ingratitudine, dove, introducendo un Asino delicatamente dal padrone allevato e nutrito, fa ch’egli in ricompensa lo percuota coi calci».
E se la cosa sta così, si capisce anche la ragione per cui il Dialogo non fu pubblicato coi primi due nel 1491. Tanto più che dal febbraio del 1487, regnante ancora Ferdinando, fino al 1495, cioè all’abdicazione del Duca di Calabria divenuto Alfonso II, il Pontano tenne appunto in Napoli la suprema carica di Segretario di Stato, a cui ambiva. E l’allusione sarebbe stata troppo trasparente, inopportuna e pericolosa.
Vogliamo dunque affermare che il Dialogo fu composto fra il 10 agosto del 1486 in cui fu conclusa la pace — se vogliamo credere al Pontano stesso che la dice conclusa il giorno di S. Lorenzo, e non il 12, come da altre fonti desume il Tallarigo, benemerito biografo del grande Umanista nostro — e il febbraio del 1487 in cui egli assunse l’ufficio di Segretario? La illazione sarebbe legittima; e così credo anch’io.
Non senza però aggiungere subito la mia persuasione (desunta più che altro dai caratteri intimi e differenziali di questo Dialogo con quelli del 1° e del 2° tipo, e dal fatto che fu posto ul-